MA È PROPRIO VERO CHE L’UBRIACATURA RENDE FELICI?
Abbiamo un’andatura sempre più accelerata. Non ci sono urgenze più importanti di una volta. Non ci sono motivi nuovi per le nostre corse. Almeno per la maggior parte di quelle che facciamo. Più che un motivo correre è diventato uno stile. Sembra più un modo per non rimanere fermi che un modo per raggiungere persone e obiettivi. È una sorta di ubriacatura continua che ci toglie la lucidità. Abbiamo barattato la lucidità con l’ubriacatura perché la paura è un fantasma che toglie la tranquillità non solo ai piccoli, ma a tutti. Vi prego non consideriamo il catechismo una semplice attività che serve ad accelerare le nostre giornate. Vorrebbe essere, anzi, ha la pretesa di essere un modo per riprenderci la lucidità necessaria e per svegliarci dai brutti sogni che rendono dolorosa la nostra vita. Almeno dentro. Sì perché oggi c’è il pericolo di essere belli fuori e poveri dentro. Il catechismo non serve per avere la patente dei sacramenti o il green pass per la messa, ma serve a svegliare in noi quella santa nostalgia di Dio, che è nostro Padre e a vivere la vita con la speranza nel cuore. Certamente questo vale non solo per i bambini ma per chiunque frequenta la comunità.
P. Emanuele Sgarra scj