Carissimi,
benediciamo il Signore per tutto quello che ci offre e per come ci accompagna. Abbiamo cominciato questo ciclo di catechesi sul quarto sacramento. È bello vedere che c’è un desiderio grande di conoscere meglio la fede e di approfondirla. C’è un numero significativo di giovani e giovanissimi che fanno il loro percorso per crescere e farsi illuminare dalla luce della Parola. Mette allegria vederli aperti alla sapienza del Vangelo, aprirsi a prospettive più grandi rispetto a quelle scintillanti e povere che arrivano in misura massiccia nella vita di tutti. Possa la Parola arrivare fino al cuore dei nostri ragazzi e ragazze fino a farli alzare e mettere sulla strada che porta a riempire di frutti copiosissimi la loro vita tanto da sfamare tutta la gente che incontreranno sulla strada.
Ringraziamo il Signore per quanti cercano il tesoro della Parola che non passa e cominciano a valutare con senso critico tutte le altre parole. Ci sono molti che si raccolgono intorno alla Parola il giovedì sera e molti genitori si fermano il lunedì, mentre i loro figli fanno il catechismo, e si lasciano coinvolgere per riflettere insieme sulla sfida di aiutare i figli a crescere e per non privarli del dono della fede.
C’è un buon numero di fratelli e sorelle che stanno facendo il percorso dei sette segni. Altri sono nella fraternità laicale e camminano insieme alle nostre suore respirando la spiritualità delle nostre sorelle. Abbiamo il gruppo scout nel quale ci sono molti bambini e bambine e ragazzi e ragazze che vengono accompagnati da adulti che si sono messi in gioco e danno il loro tempo per aiutarli a diventare grandi.
Benediciamo il Signore per il coro che negli ultimi tempi sta dando un impulso e un impegno che rende più efficace il loro servizio. Il loro compito è molto bello perché si tratta di aiutare tutta la comunità a cantare, a farlo insieme, a mettere insieme strumenti e voci diverse per avvertire la magia della comunione. Un grazie a tutti i fratelli e le sorelle che provengono da altri paesi e che non rimangono ai margini della comunità e si fanno avanti e portano il loro contributo e la loro allegria in mezzo a noi.
Ci sono coppie che si preparano a celebrare il loro matrimonio e genitori che vivono l’esperienza dolorosissima della morte prematura dei loro figli. La luce di Cristo è capace di illuminare ogni evento della vita.
Benediciamo il Signore perché non si stanca di venire incontro a tutti. Possa ogni attività esserci utile per toccare la grazia di Cristo. E possano le attività aiutarci a crescere nella fraternità. La sfida, in una parrocchia, non è di essere efficienti e rispondere a tutte le domande che arrivano, ma quella di diventare sempre più fratelli intorno al Risorto.
In fondo è ciò che molti cercano. Trovare una famiglia. Un luogo dove accettiamo la fatica e la gioia di camminare insieme. Dove impariamo a rallentare se un fratello rimane indietro, dove accettiamo di fare spazio se un fratello fa un passo avanti, dove ci fermiamo se un fratello è caduto, dove corriamo se si presenta un’urgenza, dove ci si aiuta e ci si corregge, dove si spezza il pane dell’amicizia, della festa e dell’Eucarestia, dove ci si alza dalla tavola per soccorrere quelli che hanno poco, dove i piccoli sono contenti di ritrovarsi, i giovani scoprono il segreto della vera grandezza, gli adulti la forza per camminare. Un luogo dove permettiamo al Signore di parlarci, di incontrarci, di scuoterci, di donarci la sua pace e la sua vita.
Il Signore vi benedica
p. Emanuele, p. Francesco e p. Amedeo

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