Il seminatore esce a seminare e il seme cade sulla strada, tra i sassi e tra le spine.
Sulla strada: cosa volete? Non fa manco in tempo a germogliare; vengono gli uccelli, beccano e portano via. Se poi cade sull’asfalto, non produce nulla.
Non vorrei che appartenessimo proprio a questa categoria.
Altro seme cade tra i sassi. Tra i sassi c’è sempre un po’ di terriccio e allora il seme fa appena in tempo a germogliare, mette qualche radichetta, spunta una fogliolina; ma il sole cocente brucia la pianticella proprio sul suo fiorire. Non c’è l’humus, non può crescere. Allora viene distrutta, secca subito.
Sono coloro che ascoltano la Parola di Dio; si lasciano scuotere un momento, finché la sentono. Dicono: «Oh, che bello! Come dovremmo seguire di più questa Parola!». Ma poi tutto passa, come passano tante emozioni. Quante volte uscendo da un ospedale diciamo: «Dovremmo venire più spesso!». Poi alla prima svolta sei già diventato un altro. Non stai più a crogiolarti con i pensieri della sofferenza. Se si tratta di imbrogliare qualcuno, ci stai subito.
Quando ascolti la Parola di Dio ti lasci prendere: «Guarda, ha davvero ragione il Signore!». Ma appena metti il piede fuori, un amico, un compagno, qualcuno che ti faccia una proposta di affari poco onesta e tu abbocchi subito.
Altro seme cade tra le spine. Tra le spine c’è la terra e il seme si spacca, germoglia, viene la pianticella, cresce. Però le spine sono più potenti della pianta buona, che ad un certo punto si sente soffocata e alla fine non se ne ricava nulla.
Sono coloro che sentono la seduzione della Parola di Dio, amano anche il Signore sinceramente, però non si sanno staccare dal contesto difficile in cui vivono; frequentano egualmente le compagnie non sempre raccomandabili; vivono situazioni da cui non si sanno dissociare… Insomma vogliono mettere insieme il diavolo e l’acqua santa. Un po’ di Signore, un po’ di preghiere, un po’ di giaculatorie e poi anche bestemmia, disonestà, ingiustizia. Facciamo un tutt’uno. Si va in chiesa, la domenica si ascolta la Messa, si fa anche il proposito di cambiare. Poi… no! È più forte quell’attaccamento.
Forse il Signore si può accontentare a metà.
Il Signore in condominio! Cosa volete? Che cosa può venir fuori?
Io credo che questa sia la categoria in cui forse noi ci troviamo di più. Perché la Parola del Signore la ascoltiamo; al Signore vogliamo bene, però non ci sappiamo staccare di lì… da quell’amicizia, da quella compagnia, da quell’abitudine, da quella critica, da quella violenza, da quella fonte di guadagno non proprio lecita, da quella struttura perversa in cui siamo protagonisti. Insomma siamo gli uomini dell’accomodamento, gli uomini che non prendono una decisione, gli uomini che lasciano germogliare la Parola di Dio ma che si lasciano anche inesorabilmente soffocare dalle spine.
Le tre esse: la strada, i sassi, le spine.
Dobbiamo fare un forte esame di coscienza. Non vorrei che quando ci presenteremo davanti al Signore ci dicesse: «Ah, tu sei quello dei sassi. Tu sei quello delle spine. E tu sei quello della strada!». Quanto grano gettato al vento! Mille provocazioni: la liturgia, il giornaletto che ti arrivava in casa, la coinquilina che col suo comportamento ti suggeriva tanti propositi buoni…
E c’è però anche il seme che cade nel terreno buono e che al momento opportuno, germoglia e produce il trenta, il cinquanta, addirittura il cento per uno: per un chicco cento, cento spighe… Ecco il terreno buono: te bambina, te uomo, te donna…
Speriamo che non ci siano mai sassi nel vostro terreno, mai spine. Che non passi mai sul vostro cuore il cilindro che getta catrame. Che la Parola di Dio possa crescere in voi, dare frutti a tal punto che la gente accanto a voi si senta consolata.
Ascoltiamo la Parola del Signore! Ascoltiamola! È una Parola che ci provoca. E non è in linea con la logica umana. Ricordatevelo sempre! Qualcuno ci prende per folli, quando noi pronunciamo tutta intera la Parola di Dio, perché essa non è inquadrabile nei sistemi. È sempre diversa, è provocatrice, non mette l’avallo alle logiche umane, non è conferma dei nostri schemi mentali che sono quasi sempre schemi di possesso, di accaparramento, di interesse, di calcolo.
La Parola di Dio è Lui. Portiamolo nel nostro cuore il Signore Gesù! Egli dà tanta consolazione, tanto conforto, tanto coraggio, tanta speranza, tanta voglia di vivere, tanta voglia di ricominciare da capo con grande energia, con grande speranza.
Il Signore entri nel nostro spirito.