Nel 2009 Israel Meir Lau, rabbino capo di Tel Aviv e poi di Israele, partecipando a una commemorazione interreligiosa ad Auschwitz, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio nello “Spirito di Assisi”, prese la parola in quello che definiva «il più grande cimitero dell’umanità». Disse: «Nel campo di Buchenwald, dove venni liberato quando avevo otto anni, sul muro della finestra della stanza delle torture vidi una parola “necumene”, in yiddish “compi la vendetta”, “vendicati”. Era l’ultima parola di un uomo torturato in quella stanza, una vittima di Buchenwald. Vendetta. Mi chiedo: quale vendetta possiamo fare noi che crediamo nell’Onnipotente? Ma anche noi in quanto esseri umani?

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